LO STILISTA LODIGIANO MARTINO MIDALI SI RACCONTA PER LA PRIMA VOLTA IN ESCLUSIVA SULLE PAGINE DI “ORA”

 

 

Apre il suo ufficio e le porte del suo cuore alla giornalista Cinzia Alibrandi per raccontare la suggestiva collezione 2017/18 che ha sfilato nello storico “Palazzo Spinola” a Genova. Lo stilista ha ideato e regalato ai dipendenti del museo le divise, piacevolmente reinventate nella giornata dedicata alle donne operate al seno.

 Tu ami far sfilare le donne comuni.

 

“Mi definisco un “viandante della moda” assorbo dalla strada le ispirazioni da fissare sulle stoffe. Più che donne comuni, il mio interesse è per chi vive fattivamente la propria vita, costruendosi addosso il mio capo, reinventandolo. L’eroina di oggi non è la persona distante e fatale, quanto quella che si conquista da protagonista ogni minuto della sua giornata.”

 

 

 

Sessanta negozi monomarca sparsi per l’Italia consacrano la Maison Midali,

eppure resti di una semplicità ascetica.

 

“Non amo le glorificazioni: per me il trionfalismo è gridare, mentre la mia dimensione è il silenzio creativo. Dall’ infanzia lodigiana all’ attuale vita milanese, nonostante gli allori che si sono posati sul capo, resto il bambino coi calzoncini e le scarpe di vernice che, stringendo la mano a mamma, scrutava ai matrimoni gli abiti e le acconciature delle donne invitate alla festa. Mantenere intatto quello sguardo curioso sull’ universo femminile mi fa essere il Midali sostenuto ad ogni collezione da un’intatta e verde linfa creativa. “

La tua collezione primavera/estate come sarà?

 

“In linea con il mio stile che ha fatto scuola e in cui le mie clienti si rivedono: la novità di total look con interazioni cromatiche di più colori, il lamè e tessuti tecno impastati di fili metallici, molta geometria quasi ipnotica e un tocco di floreale, evocando l’incanto dell’amore.“

 

Ti sei costruito da solo: una figura importante nella tua vita?

 

“Mia madre che, con incredibile fierezza, dopo un tracollo familiare, invece di recriminare si è rimboccata le maniche girando pagina. Poi le sue sorelle: le zie sono state mie preziosi collaboratrici, sostenendomi dagli esordi. “

 

Quando hai compreso che quello dello stilista era il tuo lavoro?

 

“Prima quando i consigli di look alle mie amiche risultavano infallibili, poi quando ho iniziato a fare capi che nell’ ambiente milanese furoreggiava.

Ho costruito passo dopo passo la Maison Midali dal primo successo nella boutique di Occhetta bis a Portofino, dove acquistano i miei capi la moglie dell’armatore Kashoggi e l’attrice Brooke Shieldes, ospite sul leggendario Nabila. Ho dettato tendenza con le mie canotte dalle lunghe code, arrotondabili attorno alla vita. “

 

 

Sia la maison di Milano che la tua casa sono spazi unici,

reinventati con estro.

 

“Mi piace usare materiali di riciclo, ho un credo fortemente ecologico: poi amo disegnare lo spazio e arredarlo con pezzi mutabili nel tempo. Mi piace firmare i metri quadrati dove spendo la mia esistenza assecondando sia l’arredo che il vestiario. Non esiste un mobile che diventa vecchio: un armadio si scrosta, leviga, ritinge.

Un divano si riveste con una nuova foggia e colore. Il ferro arrugginito si ripulisce e contorce in nuove sagome parlanti. “

 

 

"ORA" MAGAZINE | N°18 | 23 NOVEMBRE 2017

Articolo di Cinzia Alibrandi